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mercoledì 21 novembre 2012

Le difficoltà di comprensione dei diversi accenti


Una cosa è certa: per noi italiani lo spagnolo è una delle lingue più facili da imparare perché possiamo fare affidamento su un numero consistente di similitudini, modi di dire comuni, regole grammaticali identiche alla nostra lingua madre (anche se abbiamo visto che le insidie linguistiche e i falsi amici pronti a farci commettere degli errori non mancano di certo!).

Un italiano che non conosce lo spagnolo può, in molti casi, capire il senso generale del discorso e riuscire a comunicare, con un po di mestiere, con un hispanohablante (come chi va in vacanza ad Ibiza e comincia maldestramente a parlare alle ragazze del posto in italiano aggiungendo le esse alla fine delle parole!).

Chi poi, come noi, decide di fare il passo successivo (con lo spagnolo non con le ragazze n.d.r.) e decide di studiare la lingua, può arrivare facilmente ad un livello di comprensione quantomeno discreto. Tutto bene... fino a quando arriva il momento di prendere un aereo che atterra in Spagna o in America Latina dove può capitare che il nostro livello di comprensione scenda drasticamente e inspiegabilmente almeno quanto la nostra autostima (magari costruita faticosamente in mesi o anni di studio)

La potremmo chiamare "la dura realidad". Lo scontro con velocità supersoniche e accenti a cui non siamo abituati può essere davvero doloroso. Una stessa parola può essere pronunciata in modo completamente diverso a Madrid o a Sevilla, a Santo Domingo o a Buenos Aires e il nostro orecchio impreparato può essere facilmente tratto in inganno...

In molte occasioni abbiamo sottolineato come le differenze di pronuncia tra lo spagnolo peninsulare che si parla in Spagna e quello parlato in America Latina siano sostanziali. Questa poi è solo una generalizzazione. Ogni Paese del centro e Sud America in realtà fa storia a sé, e ciò, sfortuna nostra, vale anche per le singole regioni della penisola iberica. La pronuncia dello spagnolo  delle Asturie, per esempio, è molto diversa rispetto a quella dell'Andalusia (ovviamente stiamo parlando del solo castigliano).

Guardate per esempio il numero di dialetti/lingue che convivono oggi in Spagna: ognuno ha cadenze e accenti che possono ingannare orecchi allenati e che hanno studiato molto.



Non esistono soluzioni rapide a questo problema di comprensione ma provo a darvi due regole semplici semplici da seguire:

1) Forza e coraggio
La prima regola, fondamentale, è non demoralizzarsi (è assolutamente normale che il nostro udito sia in difficoltà ad associare suoni distorti a cui non siamo abituati a parole che magari conosciamo già benissimo)

2) Esposizione alle varianti della lingua

La seconda regola riguarda l'esposizione. Un buon esercizio è quello di cercare di essere esposti il più possibile a tutte queste varianti della lingua parlata. Libri e  film vanno benissimo per aiutarvi a studiare lo spagnolo, ma la guerra della comprensione si vince solo se si vive la lingua reale della gente reale. Per fortuna a questo scopo non è necessario licenziarsi e cominciare un viaggio di mesi in Sud America (anche se non sarebbe affatto una brutta idea...). La rete può essere in questo una nostra grande alleata: possiamo facilmente cercare video su youtube di un'intervista ad un cantante cubano, vedere il grande fratello spagnolo in streaming, ascoltare una radio argentina, ecc. ecc.

Il post però sarebbe incompleto se non passassimo dalla teoria alla pratica.

Conoscete la cantante spagnola Bebe? Per chi non la conosce si tratta di una ragazza talentuosa e carismatica nata a Valencia, ma cresciuta in varie città dell'Estremadura, una comunità autonoma nella parte sud-occidentale della Spagna.

Alcuni anni fa, quando ho iniziato a studiare lo spagnolo ed ero già un seguace della musica spagnola sul lettore mp3 come strumento didattico, ricordo che ascoltavo delle canzoni di Bebe. Purtroppo non riuscivo a capire tutto e alcune cose che pensavo di capire mi lasciavano addosso diversi dubbi.

In una sua canzone:

Una vez más, no mi amor por favor, no grites que lo niño duermen

ed io tra me e me: "lo niño duermen?? ma non è el  niño? e duermen cos'è? è congiuntivo?"

Solo un rapido consulto con la mia amica spagnola Juana mi ha chiarito le idee... "los niños duermen" (già che stupido sarei dovuto arrivarci!). L'accento di Bebe mi aveva tradito!! 

In molte regioni o Paesi c'è la tendenza ad ammorbidire/aspirare o addirittura omettere alcune lettere (ciò vale per alcune regioni spagnole e anche per altre varianti latine). In alcune zone della Spagna del sud, per esempio, parole ed espressioni che conosciamo possono venire abilmente camuffate:
  • despuésdepuè
  • entoncesentonce
  • a la veza la ve
  • todo el ladotodo el lao
  • grabadograbao
  • eso es eso eh
  • más fácil mah facil
  • maneras de trabajarmanera de trabaja

Ora siete pronti per la prova pratica. Ascoltate questa intervista (tutte le parole dell'elenco sono nell'audio del video, provate a captarle!):



e se vi va.... prima di abbandonare il sito... ascoltate una versione live della canzone "Malo" di Bebe. Più in basso trovate i testi.




Apareciste una noche fría, 
con olor a tabaco sucio y a ginebra 
el miedo ya me recorría 
mientras cruzaba los deditos tras la puerta. 
Tu carita de niño guapo 
se la ha ido comiendo el tiempo por tus venas, 
y tu inseguridad machista 
se refleja cada día en mis lagrimitas. 


Una vez más no por favor que estoy cansada y no puedo con el corazón. 

Una vez más no mi amor por favor, 
no grites que los niños duermen. 
Una vez mas no por favor que estoy cansada y no puedo con el corazón. 
Una vez más no mi amor por favor, 
no grites que los niños duermen. 


Voy a volverme como el fuego 

voy a quemar tu puño de acero 
y del morao de mis mejillas saldrá el valor 
para cobrarme las heridas. 
Malo, malo, malo eres 
no se daña quien se quiere, no 
tonto, tonto, tonto eres 
no te pienses mejor que las mujeres 
Malo, malo, malo eres 
no se daña quien se quiere, no 
tonto, tonto, tonto eres 
no te pienses mejor que las mujeres. 


El dia es gris cuando tu estás, 

y el sol vuelve a salir cuando te vas 
y la penita de mi corazón 
yo me la tengo que tragar con el fogón. 
mi carita de niña linda 
se ha ido envejeciendo en el silencio. 
cada vez que me dices puta 
se hace tu cerebro más pequeño. 


Una vez más no por favor que estoy cansaa y no puedo con el corazón. 

Una vez más no mi amor por favor, 
no grites que los niños duermen 
Una vez más no por favor que estoy cansada y no puedo con el corazón. 
Una vez más no mi amor por favor, 
no grites que los niños duermen. 


Voy a volverme como el fuego 

voy a quemar tus puño de acero 
y del morao de mis mejillas saldrá el valor 
para cobrarme las heridas. 
Malo, malo, malo eres 
no se daña quien se quiere, no 
tonto, tonto, tonto eres 
no te pienses mejor que las mujeres 
Malo, malo, malo eres 
no se daña quien se quiere, no 
tonto, tonto, tonto eres 
no te pienses mejor que las mujeres. 


Voy a volverme como el fuego 

voy a quemar tus puño de acero 
y del morao de mis mejillas saldrá el valor 
para cobrarme las heridas. 
Malo, malo, malo eres 
no se daña quien se quiere, no 
tonto, tonto, tonto eres 
no te pienses mejor que las mujeres 
Malo, malo, malo eres 
no se daña quien se quiere, no 
tonto, tonto, tonto eres 
no te pienses mejor que las mujeres. 


malo, malo eres, 

malo eres, porque quieres... 
malo, malo eres... 
no me chilles, que me duele... 


eres débil y eres malo, 

y no te pienses mejor que yo ni que nadie... 
y ahora yo me fumo un cigarrito 
y te echo el humo en el corazoncito... 
porque, malo malo eres, tú... 
malo, malo eres,sí... 
malo, malo eres, siempre... 
malo, malo eres...



Alla prossima.


Autore: Marco Santini




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